Orologio in bronzo dorato con placca in porcellana raff. Maria Carolina di Borbone, Duchessa di Berry
Epoca: Prima metà dell'Ottocento

Pendola da appoggio in bronzo dorato e porcellana con cassa di forma arcuata.
Mostra composta da una placca in porcellana policroma raffigurante un ritratto di S.A.R Maria Carolina Duchessa di Berry (1798-1870) immersa in un
paesaggio collinare e sormontata da una danza di amorini che sorreggono ghirlande di rose su cui è apposto un foro per la lettura delle ore su quadranti
girevoli.
Movimento a due treni a platine tonde con retrocarica, scappamento a doppia ruota (illustrato a pag. 68 de "Échappements d'horloges et de montres"
Charles Gros 1913), pendolo laterale, suoneria delle ore e dei quarti su due campanelli tramite ruota partiore a cicli di camme alternate e martelli traslanti
con apparato di scorrimento dei quadranti diviso rispettivamente in: disco delle ore con sistema a "salterello" e disco dei minuti a ciclo costante.
La regolazione dell'orario avviene tramite una rotella situata sulla platina posteriore del movimento.
Quadranti argentati a disco con cifre arabe divisi in quadrante superiore per le ore ed inferiore per i minuti. Francia 1825/1830 (cm 59x30x13,5) (difetti e
lievi sostituzioni)
Molto probabilmente l'orologio qui presentato proviene dalla Sala della Musica del Palazzo Reale di Napoli.
Nell'ASN (Archivio di Stato di Napoli) Casa Reale Amministrativa, Il1 inv. busta 88, vengono elencati una serie di oggetti che la Regina Madre (Maria
Isabella di Borbone Spagna (1789-1848) ritira da Palazzo Reale e dalle regge di Portici e Capodimonte per arredare la sua nuova dimora (Casino della
Regina sito nel parco di Capodimonte) tra cui "un orologio da tavolino in bronzo dorato con musica sotto, a quattro arie, situata nel piedistallo, nel davanti
di detto orologio sopra porcellana smaltata è il ritratto di S.A.R. la Duchessa di Berry".
Lo stesso orologio viene descritto nell' inventario del 1848 come orologio da tavolino in bronzo dorato con figura in porcellana al davanti, con l'indicazione
dell'ora a "scappatoio", campana di cristallo e musica nella base.
Nei due inventari si cita il fatto che l'orologio possedesse un apparato musicale ora non più esistente. E importante notare che in molti esempi di
orologeria, le macchine musicali potevano essere posizionate in un piedistallo separato dalla cassa e solo in alcuni casi i due sistemi erano collegati da rinvii
meccanici.
Nel meccanismo dell'orologio qui presentato (ed in particolare sulla platina anteriore) è presente una chiocciola che compie una rivoluzione all'ora ma che
non è più collegata a nulla. Tale componente avalla la verosimile teoria sul fatto che l'orologio originariamente fosse appoggiato su di un piedistallo
musicale proprio come quello descritto negli inventari della Real Casa di Borbone.
Il meccanismo, sicuramente originale e di grande qualità, è applicato alla cassa tramite tre staffe di ottone che probabilmente sono state sostituite in un
passato non recente. In tale occasione, i nuovi supporti hanno causato un allontanamento dei quadranti girevoli dal foro di lettura sulla mostra rendendo
più difficoltosa la lettura delle ore. Tale modifica, così come alcune altre piccole modifiche di certo reversibili, non compromettono a nostro avviso
l'integrità del pezzo nel suo insieme.
Bibliografia:
-Charles Gros. Échappements d'horloges et de montres 1913
-Napoli 1836, le stanze della Regina Madre a cura di Patrizia Rosazza Ferraris. Roma

L'orologio é munito di una scheda del Settembre 2018 del prof. Alvar Gonzalez-Palacios